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Vittima, denuncia e omertà

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Non vedo, non sento, non parlo

Chi subisce abusi sessuali da bambino o adolescente è spesso stato convinto di essere il colpevole. Il pedofilo è nella gran parte dei casi una persona della famiglia o qualcuno che è conosciuto dal bambino e che ha un certo grado di autorità su di lui. L’affetto, il bene e la fiducia che i bambini ripongono in questi adulti sono troppo spesso l’arma che questi usano per commettere atti tremendi. Non solo quindi l’atto sessuale e l’abuso è necessario considerare per capire cosa vive quel bambino, ma indispensabile valutare la dinamica tra l’abusatore e il bambino, e quindi la violenza psicologica che subisce insieme all’abuso fisico.

Ecco come il bambino o la bambina si trovano a sentirsi colpevoli delle attenzioni che quell’abusatore ha nei loro confronti. Egli infatti li convince di essere buono, di usare amore e premura o ancor peggio di fare quelle cose perché è giusto.

I bambini e le bambine abusate crescono nell’omertà. In quel silenzio e in quel segreto che sono necessari perché l’abusatore possa perpetrare quelle azioni abominevoli.

Quando il bambino crescendo arriva a capire che quanto stava accadendo è completamente sbagliato, è abbastanza tardi. Il danno psicologico e quello fisico diventano giganteschi. Nessuno si è accorto di nulla. E così l’innocenza viene rubata.

La forza necessaria per opporsi a quella persona è certamente una capacità che non può essere richiesta come consueta a chi subisce lo shock di essere abusato da un padre, da uno zio, da un amico di famiglia o da qualunque adulto che sfrutta la fiducia e l’affetto per la propria libidine malata, per il crimine e promuovendo la sofferenza e il dolore.

Troppo spesso anche gli altri adulti che vengono a conoscenza di quanto stava o sta accadendo sono increduli a tal punto da voler nascondere ancora una volta la verità. L’onta della vergogna, il senso di colpa e l’incapacità di reazione davanti non solo al dramma ma anche alla dimensione dell’abuso che tocca la sessualità, l’innocenza, il tradimento e la paura troppo spesso ancora oggi travalica il necessario senso di giustizia, ascolto e aiuto nei confronti delle vittime. Gli abusatori vanno denunciati.

Non solo perchè è giusto che chiunque commetta un reato paghi. Non solo perchè non è possibile permettere che ricommettano con altre bambine e bambini quelle atrocità.  Ma è necessario per quel bambino o per quella bambina essere riportati nella dimensione della giustizia, della salute e del corretto ordine delle cose. E’ necessario sapere che non si è colpevoli ma che il colpevole è quell’adulto che ha commesso quegli atti. E’ indispensabile elaborare la condizione di vittima, esorcizzando i sensi di colpa e quella dinamica malata con cui quell’adulto ha fatto crescere quel bambino.

E’ anche questo un percorso. Nessuno di noi si sognerebbe di dire ad un bambino o ad un adolescente che deve denunciare. La vittima ha bisogno di aiuto, comprensione e sostegno. Ma chi ama davvero quel bambino, chi tiene davvero a qualunque bambino, ha l’obbligo morale di procedere allontanandolo dall’abusatore e denunciandolo.

Chi mette la testa sotto la sabbia per non vedere è responsabile anch’egli di questa tragedia: bambini privati dell’innocenza, della serenità, dell’amore, dell’autostima… bambine e bambini a cui è stata rubata la vita. E’ inutile nascondersi e far finta di nulla.

I bambini sono dell’umanità e tutti dobbiamo proteggerli.

PEDOFILIA: VIOLENTAVA LA FIGLIA DI 7 ANNI, ARRESTATO A TRAPANI

PEDOFILIA: VIOLENTAVA LA FIGLIA DI 7 ANNI, ARRESTATO A TRAPANI

(AGI) – Trapani, 6 feb. – Un quarantenne e’ stato arrestato dai carabinieri di Trapani con l’accusa di aver violentato la figlia fin da quando la piccola aveva sette anni. Per questi abusi, l’iopmo dovra’ scontare una condanna a quattordici anni ed un mese di reclusione. Secondo quanto ricostruito prima dalle indagini dei carabinieri e poi nel corso del processo, gli abusi sessuali si sono protratti da 2000 al 2005. Per approfittare della figlia, il pedofilo incestuoso attendeva che la moglie si assentasse. A denunciare la vicenda era stata la madre della vittima, quando il marito l’aveva cacciata di casa per restare da solo con la bambina. (AGI) .

http://www.agi.it/palermo/notizie/201302061240-cro-rt10169-pedofilia_violentava_la_figlia_di_7_anni_arrestato_a_trapani