Rompere Le Catene ha aderito alla manifestazione che si è tenuta a Verbania il 16 Luglio 2021 in piazza Ranzoni per dire convintamente quanto questa legge vada approvata per contrastare ogni forma di discriminazione, odio e violenza.
Nel video, l’intervista al presidente di Rompere Le Catene ODV, Marco Coppola. Sui nostri canali social, qualche estratto degli interventi della manifestazione.
Rompere le catene si occupa di prevenire stereotipi e pregiudizi di genere, maschilismo e disparità di trattamento per le donne nel mondo del lavoro e nella vita.
“La violenza nei confronti delle donne è una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione specifica contro le donne, comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica, che nella vita privata.” art. 2 Legge regionale 24 febbraio 2016, n. 4. Interventi di prevenzione e contrasto della violenza di genere e per il sostegno alle donne vittime di violenza ed ai loro figli.
All’interno del progetto sono previste azioni di assistenza, ascolto e aiuto alle donne vittime di violenza. Se sei vittima di violenza, stalking, molestie o forme di discriminazione Contattaci.
Rompere Le Catene ha aderito alla campagna nazione Da Voce al Rispetto. Firma anche tu.
Campagna nazionale per una legge sul contrasto alla violenza e alla discriminazione motivate da genere, orientamento sessuale e identità di genere
Noi cittadine e cittadini italiani chiediamo al Parlamento di approvare:
Una legge che contrasti l’omotransfobia come fenomeno sociale, che intervenga negli aspetti penali legati ai crimini d’odio, negli ambiti legati alla prevenzione e al sostegno alle vittime.
Una legge contro i crimini d’odio basati su orientamento sessuale, genere e identità di genere. Si tratta di reati che, secondo il diritto internazionale, non colpiscono solamente la persona che li subisce, ma individuano gruppi sociali rendendoli bersaglio di discriminazioni e violenze. Sono messe a rischio la libertà personale, la sicurezza e la dignità delle persone LGBTI+, delle donne e di chiunque possa essere ritenuto parte di tali gruppi.
Una legge che intervenga, nella sua parte penale, quando il pregiudizio sull’orientamento sessuale, il genere o l’identità di genere è la causa e l’origine di omicidi, aggressioni, violenze fisiche, violenze psicologiche, ingiurie, minacce, persecuzioni, istigazione a commettere discriminazioni e altri reati.
Una legge che intervenga in modo concreto a sostegno delle persone colpite dall’odio, che monitori il fenomeno e preveda investimenti per sportelli di ascolto e case di accoglienza.
Una legge per tutte e tutti, che estenda la normativa vigente a protezione delle vittime di odio razziale, religioso, etnico e nazionale. La legge da approvare, infatti, punirà i reati, non prevederà “status privilegiati” e non toccherà la libera espressione del pensiero anche quando non condivisibile.
Una legge di prevenzione che si preoccupi di porre le basi per agire sulle vere cause del pregiudizio e dello stigma sociale: misoginia, sessismo, omofobia, bifobia, lesbofobia, transfobia.