Comunicato Stampa
Di fronte alla richiesta del Sindaco Pizzi, abbiamo scritto al Prefetto per presentare la nostra preoccupazione per una misura che a nostro avviso mina quei diritti fondamentali riconosciuti dalla Dichiarazione fondamentale dei diritti umani e dalla nostra Costituzione. Siamo oltremodo preoccupati dalla disparità di trattamento dovuta alla provenienza geografica e quindi a condizioni fondamentali della persona, consapevoli di quanto le responsabilità penali siano in ogni caso individuali e non generalizzabili se non attraverso forme di pregiudizio e discriminazione.
Siamo certamente altrettanto allarmati per lo scarso grado di accoglienza, inclusione sociale e integrazione dei migranti sul nostro territorio e certamente sarebbe bene si aprisse una reale riflessione, soprattutto a livello nazionale, che possa avere ricadute pratiche e che possa partire non tanto da diffusi pregiudizi e disinformazioni quanto dalla realtà e dal rispetto della dignità umana.
La nostra associazione, nata per contrastare ogni forma di discriminazione e odio, primo fra queste proprio il razzismo, chiede che si ricominci a ripensare una cultura e un’educazione alla cittadinanza per tutte e tutti. Cittadinanza che non può che partire dai valori costituzionali e non dai pregiudizi.
Rompere le Catene è iscritta al Registro delle associazioni che svolgono attività nel campo della lotta alle discriminazioni presso il Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e proprio al Dipartimento abbiamo inviato la segnalazione di quanto sta accadendo.
Siamo fiduciosi che i rappresentanti delle Istituzioni siano in grado di ristabilire un clima rispettoso dei diritti fondamentali di tutte e tutti.
Marco Coppola – Presidente Rompere Le Catene Onlus